Terzo Settore

In linea con l'evoluzione del mercato del lavoro, anche lə psicologə, in particolare lə colleghə di recente abilitazione, si trovano spesso a lavorare in contesti che richiedono l'apertura della partita IVA, pur applicando i criteri tipici del lavoro dipendente. Ciò genera situazioni ibride, in cui lə professionistə si fanno carico solo degli oneri di entrambe le tipologie di lavoro, vedendo minimizzati invece i vantaggi e le tutele.

Questo fenomeno si manifesta in modo particolare nel Terzo Settore - cooperative, onlus, associazioni e aziende che gestiscono progetti in comunità residenziali, scuole e, più in generale, a livello territoriale. In questi ambiti vengono proposti contratti, lettere d'incarico o accordi che obbligano lə professionistə a subordinare il proprio intervento alle logiche e ai tempi organizzativi delle strutture, riducendo così flessibilità e autonomia, senza tuttavia offrire sufficienti tutele.

Riteniamo fondamentale che l'Ordine si adoperi e apra un dialogo con le principali organizzazioni presenti sul territorio, con l'obiettivo di tutelare colleghə coinvolte in questi accordi di lavoro ibridi.


Residenzialità Psichiatrica

Nelle comunità psichiatriche, la DGR n. 22-8794 del 5 aprile 2019 consente allə psicologə di coprire fino al 30% delle ore educative totali, in risposta alla richiesta di operatorə professionali. Tuttavia, la realtà territoriale evidenzia la difficoltà delle cooperative nel reperire un numero sufficiente di operatorəi, portando alla ricerca di psicologə, spesso specializzandə, che vengono impiegatə come liberə professionistə. Questa situazione genera un contesto complesso, in cui lə colleghə sono inquadratə in modi diversi e sottopostə a condizioni lavorative spesso ambigue e non conformi al loro profilo professionale. Inoltre, quando la percentuale suddetta viene superata, le strutture residenziali devono ricorrere a deroghe temporanee per consentire la permanenza dellə psicologə, aggravando ulteriormente l'incertezza lavorativa.

Il monte ore è altamente variabile, con picchi di sovraccarico in periodi specifici dell'anno — come durante le festività o quando lə colleghə con contratto sono in malattia — seguiti da cali drastici dell'impegno lavorativo, creando così una forte instabilità per lə professionistə. L'assenza di garanzie sul monte ore mensile, insieme alla mancanza di limiti sulle ore lavorative consentite, espone lə psicologə a una condizione di vulnerabilità, con ripercussioni negative sulla qualità del lavoro, sul rapporto con l'utenza e un aumento del rischio di burnout.

Appare quindi indispensabile avviare un dialogo tra le parti coinvolte, tenendo conto delle reali esigenze del territorio e migliorando le condizioni lavorative dellə psicologə impiegatə, per esempio ampliando in maniera più adeguata al fabbisogno reale la percentuale di ore coperte dallə psicologə, nel rispetto dell'ambito professionale dellə altrə operatorə.

Inoltre, è sempre più evidente la mancanza di psicologə strutturatə all'interno dei Servizi di Salute Mentale, un aspetto che potrebbe favorire percorsi riabilitativi più efficaci, oggi spesso caratterizzati da un mero assistenzialismo.


Educative Specialistiche

Negli ultimi anni si assiste a una crescente domanda di interventi educativi specializzati sul territorio, dove viene spesso richiesta la presenza di psicologə. I fondi destinati a queste iniziative provengono da Comuni, Regioni e realtà private. Molte associazioni ed enti partecipano ai bandi e svolgono un ruolo di mediazione tra le parti coinvolte. Lə psicologhə e i vari enti sul territorio (come scuole, NPI, CSM e servizi sociali) riescono a collaborare grazie ai canali che questi enti riescono a creare.

Tuttavia, anche nel contesto delle educative specialistiche emergono dinamiche non adeguatamente regolamentate, in cui lə professionistə operano in condizioni simili al lavoro dipendente, nonostante sia richiesta la partita IVA e, spesso, il compenso percepito non è congruo rispetto al tipo di lavoro svolto.

Vista l'importanza degli interventi in questo ambito, che svolgono un ruolo cruciale nel rilevare problematiche e fragilità e nella prevenzione, riteniamo necessario stabilizzare lə professionistə coinvoltə, garantendo un adeguato riconoscimento sia sul piano dell'inquadramento professionale che in termini economici.



PAZ si propone di:

  1. Assumere una posizione ufficiale come Ordine professionale e sensibilizzare sia lə psicologhə sia le organizzazioni sulle tematiche legate ai diritti del lavoro;

  2. Avviare tavoli di discussione con le principali organizzazioni del territorio, al fine di tutelare lə psicologhə coinvoltə e, di riflesso, l'utenza con cui lavorano;

  3. Valutare la creazione di un ente dedicato e specializzato, che possa rappresentare lə psicologhə in questi contesti;

  4. Garantire un intervento adeguato e sostenibile attraverso una modalità di dialogo e di tutela dell'utenza e dellə professionistə.



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